Fermo pesca dei ricci, anche i salentini tra i manifestanti a Bari. Pagliaro e Minerva: “Ora i ristori”
Una delegazione circa 50 appartenenti all’Associazione pescatori subacquei professionisti ha organizzato un sit-in, chiedendo un incontro con il governatore Emiliano per chiedere maggiori controlli. Il presidente della Provincia di Lecce e il consigliere regionale che ha presentato la legge al fianco dei lavoratori
BARI – Una cinquantina di pescatori professionisti hanno manifestato nella mattinata di oggi, a Bari, per richiedere maggiori controlli su chi svolge l’attività illegale e un incontro col governatore Michele Emiliano. Mentre loro hanno sospeso l’attività di prelievo dei ricci per via del fermo pesca imposto dalla legge regionale, in tanti continuerebbero la pratica in maniera abusiva.
Solidarizza coi pescatori il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva: “Continuo a ribadire con forza che la legge sulla pesca dei ricci di mare sia estremamente esagerata. Una riflessione che parte da un punto fermo: l’azione sulla tutela doveva essere messa in campo solo dopo un attento ascolto e un proficuo dialogo con i lavoratori del settore, ovvero con coloro i quali operano onestamente e che ingiustamente sono colpiti da questa legge ghigliottina. Sarebbe stato opportuno porre una suddivisione della Puglia in differenti zone d’azione in modo tale da poter garantire una rotazione delle diverse fasce ogni tre anni”.
Per Minerva si tratterebbe di un ragionamento che avrebbe “permesso ai pescatori di continuare il proprio lavoro, a coloro i quali sono dotati di licenza e che sanno cosa vuol dire pagare le tasse. Sono convinto che questa legge non risolverà il problema, anzi. Non permetterà alle persone perbene di lavorare e continuerà a mettere in pericolo l’ambiente poiché chi senza scrupoli e gli abusivi continueranno a pescare in modo illegittimo a discapito di altri”. Nell’augurare ristori urgenti per tutelare i lavoratori e le famiglie, il sindaco di Gallipoli ha anche auspicato l’apertura di un dialogo sulla questione.
Sulla necessità dei ristori, è intervenuto il consigliere regionale Paolo Pagliaro: “Da quasi un anno, in Puglia, vige il divieto si pesca dei ricci di mare, grazie alla legge che ho presentato e che è stata sottoscritta da 49 consiglieri su 51, approvata in Consiglio regionale il 28 marzo 2023. Una proposta che viene da lontano, da lunghi mesi di condivisione e confronto con tutti gli attori interessati, a cominciare dai pescatori autorizzati che praticano una pesca rispettosa e sostenibile e che da anni lamentavano fondali sempre più spogli, a causa del prelievo indiscriminato e massiccio che ha quasi estinto i ricci di mare. I pescatori erano pronti a lasciare le licenze a causa della scarsità di ricci, e proprio da loro, così come dagli ambientalisti che amano il mare, è partito un allarme e una richiesta di aiuto che abbiamo raccolto. Questa legge, unica in Italia, è un fiore all’occhiello della regione Puglia, altre regioni su questo esempio stanno lavorando per redigere una legge simile, che è passata anche dal vaglio della Corte costituzionale, per questo motivo dobbiamo difenderla ed esserne orgogliosi”.
Il capogruppo de La Puglia Domani ha poi concluso: “Comprendo e condivido la rabbia dei pescatori autorizzati, rispettosi della legge, per gli indennizzi che erano previsti nella mia proposta originaria e che sono stati più volte garantiti dalla Regione, dall’assessore alla pesca Pentassuglia e dallo stesso presidente Emiliano. Già il 3 aprile dell’anno scorso, pochi giorni dopo l’approvazione della legge, ho presentato una mozione per impegnare la Giunta regionale a ristorare i pescatori. Ma la Regione continua a procrastinare, anche sulle risorse da stanziare per la campagna di sensibilizzazione, necessaria per informare tutti i cittadini sul fermo pesca in atto e sulle sue finalità, e sulle sanzioni a cui vanno incontro i trasgressori”.
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